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Lo scorso 2 maggio 2022, l’AGCom ha pubblicato l’Osservatorio sulle comunicazioni n. 1/2022, relativo al periodo ottobre – dicembre 2021.Lo scorso 2 maggio 2022, l’AGCom ha pubblicato il primo Osservatorio sulle comunicazioni dell’anno in corso, che copre il periodo da ottobre a dicembre 2021. Come riportato nel comunicato stampa con cui l’Autorità ha informato della pubblicazione dell’Osservatorio, gli accessi complessivi per la rete fissa “sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 220 mila unità su base annuale”.

Da segnalare come negli ultimi dodici mesi le tradizionali linee in rame si siano ridotte di quasi 1,7 milioni (assestandosi a poco meno di 9,5 milioni nel periodo considerato dall’Osservatorio), mentre nel corso del 2021 sono aumentate di oltre 2,1 milioni le linee che utilizzano altre tecnologie. A tal proposito, si legge nel comunicato stampa, che “se nel dicembre 2017 il 72,1% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni gli accessi in rame sono scesi al 27,1%”.

A tale riduzione delle tradizionali linee in rame, si è in particolare affiancato un sensibile aumento degli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate. In particolare, le linee FTTC sono aumentate di 950 mila unità su base annua e di 6,1 milioni nell’intero 2021; gli accessi FTTH sono aumentati di circa 800 mila unità superando, a fine dicembre, i 2,4 milioni. Risultano in crescita, seppur in misura più contenuta, anche le linee FWA (Fixed Wireless Access) che, con un incremento di 165 mila unità nel 2021, hanno raggiunto quota 1,7 milioni.

Complessivamente, a dicembre 2021, le linee broadband sono giunte a sfiorare i 18,7 milioni (500 mila in più rispetto all’anno precedente).

Queste tendenze, come osserva l’AGCom, si sono tradotte in un “notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate”, posto che le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno raggiunto il 77% delle complessive linee broadband (a fronte del 75% registrato nel trimestre precedente) e il peso di quelle con prestazioni superiori a 100 Mbit/s è salito, tra dicembre 2017 e dicembre 2021, dal 20% al 61,6% del totale (nel precedente trimestre si era attestato al 59,4%).

La crescita della capacità trasmissiva si riflette sull’andamento dei volumi di traffico, ed infatti il traffico dati medio giornaliero nel 2021 è aumentato del 19,3% rispetto al corrispondente valore del 2020, nonché del 78,7% rispetto al periodo pre-Covid (2019). A queste tendenze è corrisposto un aumento dei dati unitari di consumo (ossia il traffico per linea broadband), valutabile nel 14,9% rispetto al 2020 e nel 67,3% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda il segmento della rete mobile, a fine dicembre 2021, il numero complessivo delle SIM ha raggiunto le 106,2 milioni di unità (in aumento di 2,2 milioni di unità su base annua e di circa 400.000 rispetto al trimestre precedente): sono aumentate per circa 1,7 milioni le SIM M2M (Machine to Machine), mentre quelle Human (ossia “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) sono aumentate di circa 500.000 unità su base annua, superando i 78 milioni di SIM.

Come osservato dall’Autorità, “prosegue la crescita dell’utilizzo della larga banda mobile”. Infatti, il consumo medio unitario giornaliero di dati per SIM Human nel 2021 è stimabile in circa 0,35 GB, con una crescita del 33% rispetto al 2020.

Con riferimento ai dati di utilizzo delle piattaforme online, l’AGCom ha osservato che, nel mese di dicembre 2021, “44,6 milioni di utenti unici hanno navigato in rete per un totale di poco superiore a 59 ore di navigazione, in media, a persona”.

Quanto alle piattaforme online di e-commerce, nell’ultimo trimestre del 2021 si è registrata una flessione degli utenti, che si sono ridotti di 1,88 milioni rispetto al dicembre 2020.

Un’analoga tendenza non è invece ravvisabile con riferimento alle piattaforme di contenuti audiovisivi a pagamento online (VOD), in relazione alle quali, a partire dal mese di agosto, i dati mensili del 2021 risultano costantemente superiori a quelli corrispondentemente registrati nel 2020. Ciò con un aumento di 600 mila unità di utenti, e una crescita del tempo di navigazione sui principali siti di streaming video a pagamento stimabile nel 4,5% rispetto al 2020, e nel 29% rispetto al 2019. Il tempo di navigazione su siti di streaming video è risultato pari a circa 44,2 milioni di ore mensili e a 531 milioni di ore complessive per l’intero 2021.

L’Autorità, posto che “l’allentamento delle misure per combattere la pandemia non ha attenuato la propensione degli utenti a navigare su queste piattaforme”, ha concluso che “tali dati sembrano testimoniare come la fruizione di contenuti video online a pagamento stia entrando in modo strutturale nelle abitudini di consumo delle famiglie italiane”.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo: “Pubblicazione dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’AGCom per il periodo luglio – settembre 2021”.

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