La Corte d’Appello di Firenze ha annullato la vincita di un jackpot di 500.000 euro in una sala da gioco VLT perchè causata da un malfunzionamento, obbligando i giocatori a restituire l’importo ricevuto.
Di seguito una sintesi delle circostanze del caso e delle sue implicazioni per futuri casi analoghi:
La vincita del crazy jackpot VLT
Come riportato dalla stampa, nel 2012 un gruppo di tre amici aveva vinto a Pisa 494.000 euro a una videolottery (VLT) in una sala da gioco. Il proprietario della sala da gioco aveva immediatamente contestato la vincita, sostenendo che si era verificata a causa di un malfunzionamento del sistema che in 17 minuti aveva erogato i biglietti vincenti, facendo riferimento al jackpot nazionale che aveva un importo massimo di 500 mila euro.
La questione aveva dato vita ad una controversia davanti al Tribunale di Pisa che aveva accolto la posizione dei tre giocatori, ordinando al concessionario di gioco di pagare l’importo della vincita.
La decisione del Tribunale era stata infatti immediatamente esecutiva e il pagamento della vincita non era stato sospeso dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, il concessionario aveva dovuto pagare la vincita derivante dal c.d. crazy jackpot.
La posizione della Corte d’appello italiana sul crazy jackpot dovuto al malfunzionamento
La posizione del Tribunale di Pisa è stata ribaltata dalla Corte d’Appello di Firenze che ha stabilito che la vincita derivante dal crazy jackpot deve essere restituita al concessionario di gioco con gli interessi legali maturati dalla data del pagamento.
Secondo la Corte d’Appello, infatti, “il malfunzionamento del sistema avvenuto il giorno 16 aprile 2012 può considerarsi fatto accertato e non più contestabile. Si ribadisce infatti che l’anomalia era resa del tutto evidente e percepibile dallo stesso giocatore in ragione del fatto – sottolineato dal responsabile, e non specificatamente contestato dall’uomo, che la vincita riportata nel ticket emesso dalla macchinetta, in possesso dell’uomo, indicava un importo superiore al jackpot fino ad allora accumulato e ben visibile su display dell’apparecchio che era di 401 mila euro“.
Cosa emerge dalla decisione decisione del tribunale
La posizione della Corte d’Appello di Firenze sul crazy jackpot dovuto al malfunzionamento della VLT è in linea con la giurisprudenza consolidata in materia di errori evidenti nelle quote delle scommesse di gioco. Infatti, secondo l’articolo 1428 del codice civile, in caso di errori
- su una clausola essenziale di un contratto (come sarebbe la quota per le scommesse o la vincita ad una slot machine)
- che siano chiaramente riconoscibili dalla controparte (ad esempio, dai giocatori in caso di errori significativi nelle quote)
il contratto (cioè la scommessa/giocata) può essere annullato con la semplice e conseguente restituzione dell’importo scommesso/giocato.
La posizione sembra abbastanza semplice, ma le controversie con i giocatori in caso di crazy jackpot dovuti ad un malfunzionamento o errori palesi sulle quote delle scommesse sono molto più complicati. Come accade in altri Paesi, in caso di malfunzionamento o di errore da parte del concessionario di gioco, ci sono diversi giocatori che cercano di approfittarne, piazzando giocate/scommesse e contestando poi la decisione del concessionario di annullare la puntata/giocata. Spesso la questione viene sottoposta all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che ordina il pagamento immediato sostenendo che, poiché il proprio sistema centralizzato ha registrato la vincita, questa deve essere pagata, minacciando anche la sospensione della licenza di gioco del concessionario.
A questo punto, i concessionari possono cercare di risolvere il caso con il giocatore tramite un accordo transattivo o guadagnare tempo fino al momento in cui il giocatore potrebbe agire in giudizio, il che è estremamente costoso per i concessionari. Purtroppo, si tratta di uno scenario frequente che si verifica in diverse giurisdizioni e contro il quale le autorità del gioco devono prendere una posizione chiara. La situazione danneggia l’intero mercato e indirettamente i giocatori onesti, in quanto i concessionari sarebbero in grado di permettersi quote e jackpot migliori se non dovessero sostenere il costo dei truffatori.
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