by

I domini NFT o domini Web 3.0 sono nomi a dominio che utilizzano la tecnologia blockchain al posto del tradizionale sistema dei nomi a dominio (DNS), ma cosa sono e come si ottengono?

I domini NFT non sono emessi dall’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) ma da provider indipendenti di domini Web 3.0. Questa nuova tipologia di domini ha portato alla decentralizzazione del sistema di registrazione dei nomi a dominio.

Rispetto ai domini tradizionali o Web 2.0, controllati da server sin dalla creazione di internet e utilizzati solamente per la visualizzazione di siti web, i domini NFT hanno più funzionalità. Sono infatti dei veri e propri token non fungibili e cioè beni digitali unici che possono essere posseduti e scambiati, alla pari di opere d’arte digitali e di oggetti da collezione sottoforma di NFT. Pagando una sola volta, si possiede il dominio a vita senza ulteriori spese di rinnovo.

La registrazione dei domini Web 2.0, invece, comporta il solo acquisto dei diritti di utilizzo dello stesso sul web. È infatti più simile ad un affitto o ad un leasing del nome e non ad una vendita vera e propria. Per questo motivo, le società di registrazione dei domini applicano tariffe annuali per l’uso dei nomi a dominio e stabiliscono il periodo di tempo in cui è possibile utilizzarli. Se l’utente non paga o il contratto scade, il nome a dominio torna sul mercato e può essere utilizzato da chiunque lo registri per primo, vige infatti la regola del “first come, first served”.

Con i domini NFT non esiste più la minaccia dei cybersquatter che provano ad acquistare il nome a dominio alla sua scadenza. Quando i domini NFT corrispondono ad un marchio registrato, infatti, il provider li considera domini NFT protetti e ne autorizzerà la registrazione solo dopo aver verificato che la persona che ne richiede la registrazione abbia diritti legittimi. Si noti, tuttavia, che tale verifica è piuttosto superficiale e può, in alcuni casi, limitarsi solo a verificare che il nome della società corrisponda ai domini NFT richiesti.

I domini NFT, quindi, sono sostanzialmente smart contract, memorizzati in un portafoglio come se fossero criptovalute, che garantiscono la proprietà degli stessi all’acquirente, restituendogli al contempo il controllo su ciò che viene condiviso e dove viene condiviso.

Una delle caratteristiche più importanti, che rende il dominio decentralizzato, è l’auto tutela. Grazie a tale controllo esclusivo da parte del proprietario, i domini NFT:

  • non possono essere sequestrati da terzi;
  • possono abilitare siti web decentralizzati;
  • possono essere trasferiti in tutto il mondo, in pochi secondi, senza bisogno dell’autorizzazione di terzi.

I nomi a dominio Web 3.0 basati sulla blockchain hanno domini di primo livello (TLD) diversi dai classici TLD, che sono tutti sotto la gestione e la giurisdizione dell’ICANN. I più utilizzati sono: .nft, .crypto, .bitcoin, .x, .blockchain, .dao, .zil, .coin e .888.

Le caratteristiche principali dei domini NFT sono le seguenti:

  • non necessitano di rinnovo come i domini classici;
  • possono essere utilizzati per creare e ospitare facilmente siti web decentralizzati, dai siti personali a gallerie di NFT;
  • sostituiscono i complicati indirizzi dei portafogli di criptovalute per semplificare le transazioni e limitare il margine di errore nella digitazione;
  • posso essere utilizzati per ricevere diverse criptovalute su più reti blockchain; e
  • danno la possibilità di accedere ad altre applicazioni decentralizzate, note anche come DApp.

L’unico problema attuale dei domini NFT è che la maggior parte dei browser non sono in grado di convertirli, a meno che non si applichino impostazioni speciali; ecco perché alcuni browser hanno sviluppato delle estensioni specifiche. Ad esempio, Google Chrome utilizza Bob Extension e LinkFrame, programmi in grado di convertire automaticamente i domini NFT e che ne consentono l’accesso senza il bisogno di configurare il proprio server DNS.

Ad oggi, purtroppo, il Web 3.0 è ancora in fase embrionale a differenza del Web 2.0.

Ciononostante, la continua conoscenza ed il continuo interesse da parte degli utenti sulla tecnologia blockchain si stanno espandendo e gli sviluppatori sono sempre al lavoro per rendere Internet uno spazio migliore e più sicuro.

Essendo in fase iniziale, è naturale che sorgano problemi man mano che gli sviluppatori continuano a lavorarci. Tuttavia, questa situazione è in continuo cambiamento e presto, con l’avanzamento delle tecnologie, la decentralizzazione, le criptovalute e gli NFT diverranno sempre più mainstream e sempre più facili da utilizzare e comprendere.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Gian Luca Comandini, Membro della Task Force del MISE sulla blockchain, sul ruolo degli NFT e dell’innovazione”

(Visited 219 times, 1 visits today)
Close Search Window