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Il rischio di una Schrems III dopo la pubblicazione della bozza di decisione di adeguatezza sui trasferimenti di dati verso gli Stati Uniti apre interrogativi sulla possibilità che questa battaglia abbia dei reali vincitori.

Il 13 dicembre 2022 la Commissione europea ha pubblicato la bozza di decisione di adeguatezza sui trasferimenti di dati tra l’UE e gli USA, che rappresenta il primo passo verso l’adozione definitiva della decisione a seguito dell’executive order americano.

La reazione di Max Schrems alla bozza di decisione di adeguatezza sul trasferimento di dati tra l’UE e gli USA è stata in linea con le aspettative. Il noto attivista per la privacy, conosciuto per le sue battaglie legali contro Facebook e altri giganti del tech americani, ha dichiarato che intende analizzare attentamente la decisione nei prossimi giorni. Ha inoltre espresso scetticismo sulla capacità della decisione di resistere a un ricorso alla Corte di Giustizia europea, in quanto si basa sul ben noto executive order.

La newsletter di NOYB della scorsa settimana ha sollevato l’interrogativo se ci sarà uno Schrems III, che continuerà la quasi decennale partita a scacchi tra Schrems e le autorità statunitensi ed europee. Tuttavia, alcuni si sono chiesti se questa partita sia effettivamente nell’interesse degli individui. L’economia europea ha faticato a offrire lo stesso livello di servizi delle aziende americane e il caso Schrems II ha generato alti costi di compliance per le aziende, che alla fine sono stati scaricati su consumatori e lavoratori.

La situazione è ulteriormente complicata dalle azioni di alcuni garanti privacy europei che non tengono conto dei rischi effettivi nell’esecuzione delle valutazioni del trasferimento (le TIA) e non emettono sanzioni elevate per la mancata conformità al GDPR sui trasferimenti di dati a causa della delicatezza della questione.

Questo scenario crea un cortocircuito che lascia individui e aziende in un limbo e alimenta un concetto di privacy che a volte va contro gli interessi degli individui o viene abusato da alcuni contro i loro datori di lavoro o per danneggiare le aziende.

Nell’attuale situazione di incertezza, le aziende possono solo continuare a eseguire le TIA nel miglior modo possibile, sperando che alla fine si raggiunga un livello di certezza maggiore. A tal fine, potrebbe essere utile lo strumento di legal tech di DLA Piper “Transfer” per supportare nell’esecuzione delle TIA. Per saperne di più, leggete QUI.

Su di un simile argomento, potete ascoltare il podcast con Bruno Gencarelli, il capo negoziatore della Commissione europea nelle trattative sul trasferimento dei dati con gli Stati Uniti disponibile QUI.

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