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Da fonti di stampa si apprende che la Commissione europea ha trasmesso all’AGCom le sue osservazioni in merito alle misure correttive notificate dall’Autorità alla Commissione, ai sensi dell’art. 32 della Direttiva 1972/2018 (che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche). Le misure correttive presentate dall’Autorità sono relative ai mercati dell’accesso locale all’ingrosso in postazione fissa, dell’accesso centrale all’ingrosso in postazione fissa e della capacità dedicata all’ingrosso in Italia.

Come si legge nel documento reso pubblico dalle predette fonti di stampa, le misure correttive notificate dall’AGCom alla Commissione riguardano in particolare la definizione dei prezzi dei servizi di accesso alle reti fisse per gli anni 2022 (retroattivamente) e 2023 e comprendono inoltre un aggiornamento del valore del costo medio ponderato del capitale (“Weighted Average Cost of Capital” – “WACC”), introducendo alcuni adeguamenti mediante il parametro del tasso privo di rischio (Risk Free Rate – “RFR”), nonché del premio per il rischio (“Risk Premium” – “RP”), tenendo conto delle proiezioni sull’evoluzione del mercato italiano.

Ai sensi della Direttiva 1972/2018, la Commissione europea può presentare all’autorità nazionale interessata (in questo caso, l’AGCom) osservazioni sui progetti di misure notificati.

In particolare, le osservazioni formulate dalla Commissione nel documento in questioni riguardano tre temi principali: la prevedibilità del quadro normativo, la determinazione del WACC e il calcolo dell’RP.

Per quanto riguarda la prevedibilità del quadro normativo, la Commissione evidenzia in primo luogo l’importanza di un contesto stabile per la promozione degli investimenti e ricorda come, a tal fine, avesse chiesto all’AGCom di fissare le sue misure regolamentari con sufficiente anticipo di modo da garantire “un adeguato livello di stabilità e prevedibilità per gli operatori del mercato”. La Commissione osserva che “la prassi seguita dall’Autorità”, con riferimento alla retroattività nella fissazione dei prezzi, sta “compromettendo la capacità di garantire un quadro stabile e prevedibile che rispetti i principi stabiliti a livello nazionale ed europeo nonché la capacità di garantire condizioni quadro adeguate in un momento fondamentale per la transizione digitale in Italia”.

La Commissione osserva poi che l’AGCom sta attualmente realizzando un riesame completo dei mercati dell’accesso in Italia, esortando l’Autorità a portare a termine quanto prima tale riesame entro la fine del 2023. A tale riguardo la Commissione ha dichiarato di ritenere “essenziale per la concorrenza e il contesto degli investimenti in Italia che l’AGCom definisca un quadro per il prossimo periodo di regolamentazione, con particolare attenzione alla promozione di ulteriori realizzazioni di reti e alla garanzia di un processo di migrazione verso reti ad altissima capacità il più possibile agevole e rapido, preservando nel contempo una concorrenza effettiva”.

Con riferimento alla determinazione del WACC, la Commissione ha osservato che, utilizzando il parametro del Risk Free Rate, l’AGCom si discosterebbe dai criteri previsti dalla comunicazione della Commissione sul calcolo del WACC. Approcci divergenti rispetto a quanto stabilito da detta comunicazione, secondo la Commissione, andrebbero evitati – considerando che la prevedibilità normativa è uno degli obiettivi chiave della regolamentazione stabilita a livello EU (inclusa la comunicazione della Commissione sul calcolo del WACC) – al fine di evitare di “distorcere gli incentivi agli investimenti” e di ostacolare “la creazione di condizioni convergenti per gli investimenti nelle reti di comunicazione elettronica”. La Commissione ha quindi esortato l’AGCom a fornire una motivazione sostanziale a sostegno della metodologia seguita.

Per quanto riguarda l’RP, la Commissione osserva che la metodologia proposta dall’AGCom, che vorrebbe tener conto delle proiezioni del mercato italiano, potrebbe non essere “una metodologia accurata per valutare i rischi connessi alla realizzazione di reti ad altissima capacità in una determinata zona”. A tale riguardo, la Commissione invita l’AGCom a garantire che il RP rifletta adeguatamente i rischi effettivi.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Le nuove iniziative presentate dalla Commissione europea per la trasformazione del settore della connettività nell’UE”.

Autori: Massimo D’Andrea e Flaminia Perna

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