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La Commissione europea ha pubblicato un report sulla protezione ed applicazione dei diritti di proprietà intellettuale in paesi terzi all’Unione.

La Commissione europea ha recentemente reso disponibile il suo “Report on the protection and enforcement of intellectual property rights in third countries”, dal 2006 fonte preziosa di informazioni in merito alla protezione e alla applicazione dei diritti di proprietà intellettuale nei paesi che non fanno parte dell’Unione europea.

Il rapporto, tra le sue molteplici funzioni, informa i titolari dei diritti di proprietà intellettuale, ed in special modo le realtà imprenditoriali SME, sulle possibili insidie connesse all’esercizio di attività economiche nei paesi oggetto di analisi, suggerendo anche l’adozione di alcune actions aziendali finalizzate a proteggere il valore degli asset immateriali.

Il documento di cui al link riporta quindi la fotografia più attuale sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, concentrandosi sugli sviluppi avvenuti successivamente all’ultimo rapporto di tale genere, risalente al 27 aprile 2021, e considerando le informazioni e i dati disponibili sino al 5 settembre 2022.

La stessa Commissione Europea, precisando che il report non costituisce comunque una analisi omnicomprensiva e di dettaglio della protezione della proprietà intellettuale in tutto il globo, ha individuato una serie di “paesi prioritari”, rispetto ai quali rivolgere particolare attenzione in merito ai fenomeni contraffattivi (online ed offline).

È necessario poi un ulteriore disclaimer prima di affrontare i risultati contenuti nella pubblicazione: i cosiddetti paesi prioritari non coincidono per forza di cose con i paesi in cui la tutela degli IP rights è meno intensa o attenta, bensì con quelli le cui carenze strutturali o operative dei sistemi di protezione possono arrecare maggiori pregiudizi economici agli stati dell’Unione ed all’Unione stessa.

Il rapporto dovrebbe essere anche una fonte di informazioni per le autorità dei paesi terzi, essendo fondato su numerosi fonti di ricerca ed, in particolare, su un’analisi ad ampio spettro condotta dall’Osservatorio sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale dell’EUIPO.

Analizzando nel merito i risultati del report, purtroppo bisogna notare come il livello di contraffazione sia rimasto elevato in molti dei partner commerciali dell’UE, causando gravi perdite di reddito sia per l’UE che per l’industria locale.

Il fenomeno contraffattivo è particolarmente grave in Cina, che continua a essere il principale Paese di provenienza delle merci contraffatte importate nell’UE, ma anche l’India e i Paesi del Sud-Est asiatico, come Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam sono fonti significative di contraffazione.

Inoltre, il report segnala come, in alcuni paesi come India, Indonesia, Malesia, Messico, Nigeria, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, spesso le merci contraffatte non vengono distrutte dalle autorità preposte all’applicazione della legge e vengono nuovamente immesse sul mercato. Sempre riguardo al trattamento delle merci oggetto di sequestro, la Commissione segnala come sovementemente le procedure di distruzione richiedano troppo tempo o possano essere dissuasive per i titolari dei diritti.

Rispetto poi alle sanzioni previste in caso di accertamento di violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, nel report si riferisce che le stesse sono spesso troppo basse per avere un effetto deterrente in Paesi come Argentina, Brasile, India, Nigeria, Arabia Saudita, Thailandia, Turchia e Vietnam.

Per quanto riguarda la registrazione di brevetti e marchi e le procedure amministrative relative ad essi (ad esempio, il rinnovo o l’opposizione), la Commissione segnala come gli uffici per la proprietà intellettuale di Argentina, Brasile, India e Thailandia abbiano un notevole arretrato. Inoltre, la durata dell’esame dei brevetti in alcuni Paesi, come Brasile e Thailandia, è eccessivamente lunga e finisce per ricomprendere la maggior parte della durata del brevetto.

In conclusione, il report della Commissione Europea offre una panoramica preziosa sugli sviluppi recenti relativi alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale al di fuori dell’Unione europea, evidenziando la necessità di affrontare il persistente problema della contraffazione in molti partner commerciali dell’UE.

Su un simile argomento potrebbe interessarti l’articolo: “Pubblicato il report EU e EUIPO sulle violazioni dei diritti IP nel 2021”.

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