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Lo scorso 5 settembre 2023, a distanza di poco più di tre mesi dall’avvio del sistema UPC, si è tenuta la prima udienza pubblica innanzi al Tribunale Unificato dei Brevetti, e precisamente davanti alla Divisione locale di Monaco.

All’udienza hanno assistito anche i nostri colleghi tedeschi di DLA Piper, che in questo articolo hanno condiviso qualche primo spunto di riflessione.

Il Collegio che ha presieduto l’udienza, composto dai giudici Matthias Zigann, Tobias Pichlmaier e András Kupecz, nonché dal giudice tecnico Eric Enderlin, dopo aver introdotto nel dettaglio la vertenza, si è soffermato sulle questioni ritenute di maggiore importanza, inaugurando così un modus operandi che potrebbe essere seguito anche da altri giudici del Tribunale.

Nonostante si trattasse di un’udienza cautelare, e sebbene il brevetto europeo goda di una presunzione di validità, discreta attenzione è stata riservata ai motivi di invalidità del titolo sollevati dai resistenti.

Il Collegio non si è però soffermato sui criteri interpretativi che adotterà per valutare la validità del brevetto; sul punto, particolarmente rilevante sarà comprendere se – e in che misura – l’UPC sposerà il c.d. problem-solution approach, ossia il criterio consolidato in seno all’European Patent Office per la valutazione del requisito dell’attività inventiva.

La decisione del Collegio è attesa per il prossimo 19 settembre, data in cui si terrà un’altra udienza cautelare innanzi alla Divisione locale di Monaco, che ad oggi domina il podio delle sezioni davanti alle quali pende il maggior numero di casi.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Il regime linguistico dell’UPC e le lingue ad oggi più utilizzate”.

Autori: Massimiliano Tiberio e Camila Francesca Crisci

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