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Il 5 dicembre 2023 il Consiglio dei ministri dell’UE (Consiglio “Trasporti, telecomunicazioni e energia” – TTE) ha adottato la propria posizione (“general approach”) sul testo del Gigabit Infrastructure Act, ossia la proposta della Commissione di un regolamento recante una disciplina specifica per le infrastrutture Gigabit. La posizione adottata dal Consiglio è descritta in un apposito documento pubblicato sul sito dell’istituzione UE.

La proposta del Gigabit Infrastructure Act presentata dalla Commissione europea è stata in prima lettura sottoposta al vaglio del Parlamento (commissione ITRE – Committee on Industry, Research and Energy) che, il 19 settembre scorso, ha adottato la propria posizione.

Il Gigabit Infrastructure Act fa parte del cd. connectivity package, ossia un pacchetto di misure presentato dalla Commissione europea a febbraio 2023, che ricomprende, oltre alla proposta di regolamento di cui si è detto, anche una consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività e delle relative infrastrutture e un progetto di raccomandazione sulla connettività Gigabit (“Gigabit Recommendation”). Il connectivity package si pone in linea con gli obiettivi di connettività digitale fissati nel “programma strategico per il decennio digitale 2030” di cui alla Decisione (UE) 2022/2481, e a realizzare reti di comunicazioni elettroniche di ultima generazione nell’UE.

Le previsioni del Gigabit Infrastructure Act sono principalmente finalizzate a:

  • ridurre i costi ingiustificatamente elevati per l’installazione delle infrastrutture di comunicazioni elettroniche, in parte determinati dalle procedure di rilascio dei permessi prodromiche alla realizzazione o all’aggiornamento delle reti, che risultano ancora complesse, lunghe e differenti tra i vari Stati membri dell’UE;
  • accelerare l’installazione delle reti, garantire trasparenza e certezza delle norme per tutti gli operatori economici coinvolti e rendere più efficienti le procedure di pianificazione e realizzazione per gli operatori delle reti di comunicazioni elettroniche;
  • armonizzare la disciplina inerente alla diffusione e all’accesso alle infrastrutture fisiche all’interno degli edifici (cd. in-building physical infrastructure).

È altresì prevista l’abrogazione della direttiva 2014/61/UE recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, recepita in Italia con d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 33.

La posizione adottata dal Consiglio sulla proposta di Gigabit Infrastructure Act è in linea di principio coerente con l’orientamento generale proposto dalla Commissione europea e propone alcuni emendamenti formulati tenendo conto delle esigenze manifestate dagli Stati membri dell’UE. Tra le modifiche apportate dal Consiglio, si annoverano:

  1. la rimozione della nozione di “approvazione tacita”;
  2. la previsione di regimi eccezionali per i comuni più piccoli (per un periodo transitorio) e per le infrastrutture critiche nazionali;
  3. precisazioni relative alle modalità per calcolare le condizioni eque di accesso;
  4. la previsione secondo cui non solo la fibra può essere utilizzata al fine di garantire capacità elevate.

Il testo come emendato dal Consiglio, inoltre, mira ad assicurare nel complesso che gli Stati membri dell’UE abbiano un’ampia autonomia nell’emanare norme più dettagliate, posto che con il regolamento si intende garantire un’armonizzazione minima della disciplina in materia di connettività Gigabit.

All’adozione della posizione da parte del Consiglio seguirà l’avvio dei negoziati, il cd. “trilogo”, con l’obiettivo di raggiungere un accordo per una proposta di Gigabit Infrastructure Act accettabile da parte di entrambi i co-legislatori dell’UE.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Il Parlamento europeo adotta la sua posizione sul Gigabit Infrastructure Act”.

Autrici: Flaminia Perna e Matilde Losa

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