È stata recentemente condivisa la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo volta a modificare le note “Breakfast Directives”.
Queste direttive hanno ottenuto il simpatico appellativo in ragione dei prodotti a cui esse si riferiscono: la Direttiva 2001/110/CE del Consiglio concerne il miele, la Direttiva 2001/112/CE ha ad oggetto i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all’alimentazione umana, la Direttiva 2001/113/CE riguarda invece le confetture, gelatine e marmellate di frutta e la crema di marroni destinate all’alimentazione umana, mentre la Direttiva 2001/114/CE concerne alcuni tipi di latte.
Questi atti normativi europei stabiliscono norme comuni sulla composizione, sulle denominazioni di vendita, sull’etichettatura e sulla presentazione di tali prodotti per garantirne la libera circolazione nel mercato interno e aiutare i consumatori a compiere scelte informate.
Tra le proposte di modifica più interessanti presentate dal testo condiviso dal Parlamento Europeo spiccano quelle concernenti l’etichettatura del paese di origine del miele ed il sistema di tracciabilità di tale prodotto.
Nello specifico, il testo proposto prevede che, nel caso in cui il miele sia originario di più di un paese, i paesi di origine dovranno essere indicati sull’etichetta nel campo visivo principale, in ordine decrescente di peso, con la percentuale che ciascuno di essi rappresenta.
La norma specifica anche che è ammessa “una tolleranza del 5% per ogni singola quota all’interno della miscela, calcolata sulla base della documentazione di tracciabilità dell’operatore”.
Peraltro, nel caso di confezioni di miele di peso inferiore a 30 grammi, i nomi dei paesi di origine potranno essere sostituiti da un codice di due lettere, conformemente all’ultima versione in vigore della norma internazionale ISO 3166-1 a due lettere (alfa-2).
Con riferimento al sistema di tracciabilità, la proposta di Direttiva prevede che venga conferito alla Commissione UE il potere di adottare atti di esecuzione che stabiliscono le modalità di “analisi per verificare se il miele è conforme alle disposizioni della presente direttiva” e “per individuare il miele adulterato”.
Rispetto invece al latte, è prevista la semplificazione dell’etichettatura di alcune categorie di prodotti: la distinzione tra latte “evaporato” e “condensato” sarà eliminata, in linea con la norma del Codex Alimentarius e sarà autorizzato anche il latte disidratato senza lattosio.
Le modifiche, come menzionato, riguardano anche i succhi di frutta e tendono verso le nuove esigenze dei consumatori. Saranno infatti disponibili tre nuove categorie di prodotto: “succo di frutta a ridotto contenuto di zucchero”, “succo di frutta concentrato a ridotto contenuto di zucchero” e “succo di frutta concentrato a ridotto contenuto di zucchero”.
La revisione delle “Breakfast Directives”, da molto attesa dagli esperti e dagli operatori del settore, comporterà ovviamente l’obbligo per gli Stati membri di recepire efficacemente nei rispettivi ordinamenti le modifiche proposte, al fine di raggiungere l’obiettivo di armonizzazione sotteso alla Direttiva esaminata.
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