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L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (“ICQRF”) ha recentemente reso disponibile il proprio Report delle attività svolte nell’anno 2023.

L’analisi di questo documento è sempre particolarmente utile agli operatori del settore alimentare e agricolo, in quanto consente di avere una panoramica sui principali settori d’intervento dell’Ispettorato.

Come noto, l’ICQRF è l’autorità preposta in Italia, tra le altre cose, alla tutela delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP), oltre che all’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie in materia agricola e agroalimentare di competenza statale e, in questo documento, descrive le proprie principali direttrici di intervento per l’anno 2023.

Anche quest’anno, i numeri relativi all’azione dell’Ispettorato sono particolarmente interessanti: dal Report risulta che l’ICQRF ha effettuato più di 54.000 controlli antifrode ed ha irrogato ben 5.548 contestazioni amministrative, con un valore complessivo di beni sequestrati di oltre 42 milioni di euro.

Inoltre, l’ICQRF è anche l’autorità nazionale di contrasto deputata all’accertamento delle violazioni della normativa di attuazione della nota Direttiva UTP (Unfair Trade Practices), il Decreto Legislativo 198/2021, che è entrato in vigore per tutelare i fornitori di prodotti agricoli e alimentari nei rapporti negoziali con gli acquirenti.

Proprio nell’ambito del contrasto alle pratiche commerciali scorrette nel settore agroalimentare, nel 2023 l’ICQRF ha sollevato ben 53 contestazioni amministrative nel settore “Lattiero caseario” e 15 contestazioni amministrative nel settore “Ortofrutta”, mentre il numero di contestazioni amministrative nei settori dei cereali, vitivinicolo e dell’olio è stato leggermente inferiore.

In totale, l’ICQRF ha condotto ben 488 controlli ispettivi, diretti a 315 diversi operatori nel settore, riscontrando che ben 32 operatori economici avevano commesso delle regolarità ai sensi del D. Lgs. 198/2021. Come riportato nel Report, la maggior parte delle contestazioni sollevate concernevano il mancato rispetto dei termini di pagamento da parte degli acquirenti di prodotti agricoli e alimentari (40 irregolarità rilevate), l’assenza di un contratto scritto di cessione stipulato prima della consegna dei prodotti (9 irregolarità sanzionate) o la mancanza di elementi essenziali nei contratti, come la durata, la quantità e caratteristiche del prodotto.

Il Report termina poi con delle brevi considerazioni rispetto al ruolo dell’ICQRF quale autorità competente per i controlli relativi alle commodities agroalimentari (bovini, cacao, caffè, palma da olio, soia) in conformità al Regolamento EU 2023/1115, relativo alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di materie prime e prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale, entrato in vigore nel giugno 2023.

Rispetto a questa area di intervento, il Regolamento europeo prevede l’istituzione di un sistema di interfaccia elettronica fondata sullo Sportello Unico Doganale, mediante il quale avviene lo scambio di informazioni essenziali tra l’autorità competente e l’autorità doganale.

Su un simile argomento può essere interessante l’articolo “Italian sounding: quanto vale e come trasformarlo in export made in Italy”, pubblicato il report ISMEA 2023”.

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