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Un gruppo di senatori degli Stati Uniti ha recentemente presentato un ambizioso disegno di legge volto a facilitare l’autenticazione e l’identificazione dei contenuti generati dall’Intelligenza Artificiale (IA). Questa iniziativa legislativa, nota come COPIED ACT (“Content Origin Protection and Integrity from Edited and Deepfaked Media Act”), mira a stabilire linee guida federali per garantire la trasparenza dei contenuti generati dall’IA e proteggere il diritto d’autore in un’epoca sempre più dominata dalla manipolazione digitale e dalla creazione automatizzata di contenuti.

L’obiettivo principale del COPIED ACT è quello di incaricare il National Institute of Standard and Technology (NIST) di sviluppare linee guida avanzate e standard di trasparenza. Questi strumenti sono destinati a facilitare l’identificazione dell’origine dei contenuti e a distinguere tra contenuti sintetici e quelli di origine umana. In particolare, il disegno di legge propone l’introduzione di un “watermark” obbligatorio sui contenuti generati o modificati tramite IA, garantendo così che l’origine di tali contenuti sia chiaramente identificabile e non soggetta a manipolazioni.

Gli sviluppatori di applicazioni e gli utenti di strumenti per la creazione di contenuti protetti da copyright saranno tenuti ad adottare misure per fornire agli utenti informazioni complete sull’origine dei contenuti generati da IA entro due anni dall’entrata in vigore della legge. La legislazione vieta la rimozione, la modifica o la disabilitazione delle informazioni sull’origine dei contenuti, salvo per specifici scopi come la ricerca e la sicurezza, garantendo così una maggiore tracciabilità e responsabilità nell’uso dei contenuti digitali.

Un altro aspetto cruciale del disegno di legge è la protezione del diritto d’autore, che include il divieto esplicito di utilizzare contenuti protetti da copyright per addestrare sistemi di IA o per creare contenuti sintetici senza il consenso esplicito e informato dei titolari. Questa disposizione non solo protegge i creatori da possibili usi impropri dei loro lavori da parte di algoritmi, ma garantisce anche che essi siano pienamente informati e possano definire le condizioni di utilizzo dei loro contenuti.

Il COPIED ACT ha già ricevuto un ampio sostegno, in particolare da sindacati e associazioni del settore dello spettacolo come SAG-AFTRA, la National Music Publishers’ Association, la Recording Industry Association of America e la News Media Alliance. Questi gruppi hanno accolto positivamente l’iniziativa come un passo significativo verso la protezione degli interessi dei loro membri in un panorama mediatico sempre più digitalizzato e complesso.

Regolamentazione dei deepfake anche in Europa

Oltre alla definizione di linee guida, il COPIED ACT prevede che NIST, USPTO e USCO promuovano campagne di sensibilizzazione pubblica sui contenuti manipolati dall’IA, inclusi i deepfake. Questo impegno mira non solo a educare il pubblico sull’ampio impatto dei contenuti digitali manipolati, ma anche a incrementare la consapevolezza sui rischi associati alla loro diffusione non autorizzata.

Il tema dei deepfake è al centro del dibattito legislativo internazionale, come evidenziato anche dal Regolamento Europeo 2024/1689 sull’intelligenza artificiale, che entrerà in vigore il 1° agosto 2024. Questo regolamento include disposizioni specifiche per garantire che i contenuti di deepfake siano chiaramente identificati come tali quando utilizzati in contesti pubblici o commerciali. Questa misura è essenziale per proteggere la libertà di espressione e prevenire potenziali abusi del diritto d’autore in situazioni creative, satiriche o artistiche.

Con l’introduzione di un quadro normativo simile, gli Stati Uniti seguono l’esempio dell’Unione Europea nel tentativo di regolamentare l’uso dell’IA per proteggere i titolari dei diritti d’autore dalle sempre più frequenti manipolazioni e alterazioni digitali dei loro contenuti. Questi sforzi sono cruciali per trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei diritti fondamentali in un contesto di società digitale in continua evoluzione.

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Autrici: Maria Vittoria Pessina e Alessandra Faranda

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