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Il Tribunale di Milano si è pronunciato sulla protezione del design di un celebre modello di doposci, fornendo indicazioni sul requisito del valore artistico ai sensi della normativa sulla proprietà intellettuale. Con una recente decisione, il Tribunale di Milano si è pronunciato sulla protezione riconoscibile al design di un celebre modello di stivale doposci, il quale rappresenta da diversi decenni un design iconico del panorama italiano.

Nel caso di specie, nel 2018 la società titolare del modello aveva convenuto in giudizio un terzo produttore di calzature, accusandolo di avere riprodotto illegittimamente due modelli dei rinomati doposci, in violazione pertanto dei diritti di esclusiva riservati per legge al titolare di un’opera del design industriale, azionati dalla società attrice.

Nell’ambito della propria decisione sulla vertenza il Tribunale di Milano ha rilevato in relazione alla eventuale copia dei doposci come, al fine di riconoscere una significatività della qualità artistica di un’opera del design, si debba prendere a parametro il “diffuso riconoscimento che più istituzioni culturali abbiano espresso in favore dell’appartenenza di essa ad un ambito di espressività che trae fondamento e che costituisce espressione di tendenze ed influenze di movimenti artistici o comunque della capacità dell’autore di interpretare lo spirito dell’epoca, anche al di là delle sue intenzioni e della sua stessa consapevolezza, posto che l’opera a contenuto artistico assume valore di per sé e per effetto delle capacità rappresentative e comunicative che essa possiede e che ad essa vengono riconosciute da un ambito di soggetti più ampio del solo consumatore di quello specifico oggetto“.

Secondo il Tribunale, il giudice in tale contesto non può attribuire all’opera in esame un valore artistico ex post, in quanto acquisito a distanza di tempo, mentre è necessario valutarne la sussistenza nel momento storico e culturale in cui l’opera stessa è stata creata. Sul punto, il Tribunale ha riconosciuto alle calzature la qualità di opera del design industriale, evidenziando tutti gli elementi e le circostanze che testimoniavano già all’epoca della creazione la considerazione che le peculiari forme avevano assunto da parte di ambienti culturali ed artistici, nonché del mondo del design in generale. A tali manifestazioni si aggiungevano gli ulteriori e successivi riconoscimenti, quali ad esempio l’inclusione del prodotto oggetto di lite in esposizioni alla Triennale di Milano nel 2016, nonché nell’esposizione permanente del Metropolitan Museum of Modern Art (MoMA) avvenuta nel 2018.

In conclusione, il Tribunale di Milano ha confermato che i modelli di calzature prodotti dalla società convenuta costituiscono violazione dei diritti di esclusiva sul design del celebre modello di doposci di titolarità dell’attrice che quindi può ottenere la protezione dei propri diritti.

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