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L’evoluzione dei mezzi di pagamento nel metaverso e una nuova meta-economia sono concetti chiave che servono per comprendere quello che sarà il commercio del domaniIl metaverso è sinonimo di innovazione e i più grandi operatori sul mercato stanno già sfruttando le nuove opportunità che esso offre. L’evoluzione dei mezzi di pagamento e una nuova meta-economia sono concetti chiave che si intrecciano e servono per comprendere quello che sarà il commercio del domani: decentralizzato, sicuro e veloce.

Il metaverso che conosciamo oggi è un insieme di mondi virtuali accessibili tramite tecnologie quali la realtà virtuale (VR), la realtà estesa (XR) e la realtà aumentata (AR). Mondi virtuali in cerca di standard di riferimento e interoperabilità, che ambiscono a diventare un unico ecosistema ampio e interconnesso in cui le persone possano spostarsi liberamente e portare con sé i propri beni digitali. Ciò è facilitato dalla tecnologia blockchain, che abilita la decentralizzazione, ossia il trasferimento del controllo e del processo decisionale da un’entità centralizzata (individuo, organizzazione o gruppo) a una rete distribuita, disintermediando le relazioni. Gli utenti diventano così effettivi proprietari dei beni digitali che creano, acquistano o scambiano nel metaverso, nella forma di token esportabili quali gli NFT (Non Fungible Tokens). Ad oggi non tutti i mondi del metaverso sono totalmente o parzialmente decentralizzati, ma proprio è grazie alla decentralizzazione che il metaverso può esprimere al meglio la sue potenzialità.

Che sia nell’ambito di simulazioni di vita reale alla “Second Life”, relazioni di lavoro virtualizzate, o esperienze di gaming e intrattenimento, le relazioni economiche e di scambio costituiranno sempre di più un aspetto cruciale delle interazioni nel metaverso. La crescita di pagamenti online e digitali non fa intravedere alcuna tregua e l’adozione su larga scala del metaverso promette di imprimervi un’ulteriore accelerata ed evoluzione. Prodotti fisici come capi d’abbigliamento, cibo e accessori, beni digitali come brani musicali, skin nei videogiochi o opere d’arte digitali, ma anche servizi quali eventi di intrattenimento virtuali o fisici, grazie a cryptovalute e smart contract possono già essere acquistati con versamenti diretti e senza ulteriore autenticazione (“frictionless”), rendendo superfluo il ruolo di intermediari finanziari che gestiscano e governino la transazione.

Il settore della vendita retail di beni (sia digitali che fisici) sembra proprio essere quello con maggior margine di sviluppo rispetto alle numerose potenzialità che il metaverso offre. Tra queste, l’acquisto dei prodotti attraverso un’esperienza immersiva per il consumatore che ne permette la visualizzazione 3D e la prova online. Gli attori del settore stanno avviando attività e aprendo vetrine nel metaverso, sfruttando opportunità concrete di sviluppare nuovi mercati e alimentare la concorrenza.  Ad esempio, Nike nel 2021 ha creato il proprio mondo virtuale denominato “NIKELAND” su Roblox.

Il metaverso porta con sé anche novità interessanti riguardo ai mezzi di pagamento per l’acquisto di asset digitali e lo svolgimento dell’attività finanziaria e bancaria. Ad esempio, JP Morgan ha lanciato Onyx lounge, la prima presenza di una banca nel metaverso di Decentraland. Secondo una stima della banca americana, infatti, il metaverso rappresenterebbe un’opportunità d’investimento di circa un trilione di dollari di fatturato, per un volume di transazioni di 54 miliardi di dollari all’anno. In effetti, i sistemi di pagamento e il settore bancario si sono già trasformati. Da un lato aumentano le banche esclusivamente online (Revolut, N26 e altre) e, dall’altro, si dematerializzano le filiali e i mezzi di pagamento, facilitando la transizione verso gli scambi economici in realtà del tutto dematerializzate. In linea con questo trend  anche gli emittenti delle più popolari carte di credito (American Express, Mastercard e Visa) sembrano focalizzati su ambiziosi progetti in ambito metaverso ed hanno depositato alcune domande di registrazione di nuovi brevetti.

  • Le tecnologie sottese al metaverso e i principali temi giuridici: smart contract e token

 Il metaverso si inserisce nel nuovo paradigma del “Web 3.0”, la successiva tappa nell’evoluzione di internet che introduce importanti cambiamenti al paradigma precedente (c.d. Web 2.0) tra cui:

  • la decentralizzazione delle infrastrutture e l’impiego di nuove tecnologie (VR, AR, XR e crypto wallets);
  • l’accentuazione del concetto di proprietà e la generazione di scarsità attraverso gli NFT, quello di identità mediante gli avatar e la facilità con cui vengono realizzate le transazioni; e
  • l’utilizzo delle criptovalute come mezzo di scambio e i profitti ricavati dall’attività sulle diverse piattaforme.

Infatti, il mezzo di scambio comunemente impiegato nel metaverso è costituito da criptovalute e NFT. Queste criptoattività, pur servendosi entrambe della tecnologia blockchain, differiscono sotto l’aspetto della loro fungibilità: a differenza delle criptovalute, gli NFT sono token non fungibili e generano scarsità digitale proprio grazie alla loro unicità.

Lo smart contract, invece, è lo strumento software attraverso il quale vengono automatizzate le diverse fasi contrattuali e finalizzate le transazioni che, a determinate condizioni, può definirsi come un accordo legalmente vincolante.

I principali vantaggi dell’utilizzo di smart contract per le transizioni nel metaverso sono la dematerializzazione del metodo di pagamento, l’assenza di intermediari e la diminuzione dei costi di transazione. Gli smart contract diminuiscono il rischio di inadempimento sia per la loro intrinseca logica condizionale sia per l’automatismo attraverso cui vengono eseguite le prestazioni contrattuali. Infatti, queste ultime si attivano solo al verificarsi di tutte le condizioni contrattuali predeterminate dagli utenti. L’impegno “auto-esecutivo”, in effetti, non solo sgrava le parti dall’esigenza di fiducia contrattuale reciproca, ma diminuisce anche i costi di transazione.

Tuttavia, esistono ancora molte incertezze nell’applicazione di massa degli smart contract. Ad esempio, la transazione commerciale è difficilmente modificabile dal momento che gli smart contract sono integrati nella blockchain. Inoltre, non è possibile intervenire durante la fase di esecuzione contrattuale. L’eventuale esercizio del diritto di recesso risulta quindi problematico, così come la risoluzione delle controversie in caso di errore di implementazione dello smart contract.

Per quanto riguarda il diritto di recesso, è stato recentemente pubblicato un nuovo standard NFT denominato “ERC-721R”.  Esso consente di inserire una condizione nello smart contract con cui l’utente può esercitare il diritto di recesso attraverso un vincolo sul deposito in garanzia, chiedendone la restituzione fino allo scadere del relativo termine. Per ora lo standard in questione non gode di un’applicazione diffusa e la sua efficacia in concreto è ancora tutta da verificare.

Vi sono anche diverse piattaforme online che offrono un servizio di risoluzione delle controversie in ambiente blockchain, ove una giuria decide, secondo la maggioranza, l’esito della domanda attorea. Queste piattaforme rappresentano una soluzione rapida e immediata. Tuttavia, generano anche diversi problemi, tra cui la mancanza di un magistrato che possa studiare adeguatamente la questione, l’eccessiva sinteticità del c.d. statement of facts (la domanda che viene inoltrata ai giurati), l’assenza di una vera e propria imparzialità dell’organo giudicante, l’onere economico relativo alle somme bloccate sullo smart contract (c.d. stake) che non sempre le parti sono inclini a sopportare (specie per le transazioni di modico valore) e un’infrastruttura interoperabile che permetta l’applicazione della decisione su più blockchain.

Verso una meta-economia

 Il metaverso costituirà dunque una vera e propria economia parallela (c.d. meta-economia), potenzialmente  illimitata e in costante espansione. L’ultimo anno sono stati spesi 54 miliardi di dollari in beni virtuali e skin rispetto ai 42 miliardi di dollari del mercato cinematografico e i 30 miliardi di quello musicale.

Tuttavia, l’utilizzo di massa del metaverso non potrà che passare per mezzi di pagamento che oltre ad essere veloci e funzionali, siano anche sicuri e interoperabili. E ciò dipende non solo dall’evoluzione tecnologica, ma anche dall’adozione di normativa e standard tecnici armonizzati che sono tuttora in corso di sviluppo e non consentono ancora un livello di protezione sufficiente dei consumatori.

Sarà pertanto interessante osservare come le imprese coglieranno le imperdibili opportunità che offre la meta-economia e in che modo riusciranno a destreggiarsi in un contesto così innovativo e non privo di insidie.

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