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Tramite la legge di bilancio, il Parlamento ha concesso una proroga fino alla fine del 2024 le concessioni sui giochi a distanza, sulla gestione della rete di AWP e VLT, scommesse sportive ed ippiche e sul bingo da sala.

Con uno dei più recenti emendamenti del Governo alla legge per il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e per il bilancio finanziario pluriennale 2023-2025, viene reintrodotta la proroga fino al 31 dicembre 2024 per le concessioni ADM sui giochi a distanza, sul bingo da sala, sulla gestione telematica del gioco mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento, le c.d. AWP e VLT e sulla raccolta presso i negozi e i corner delle scommesse sportive ed ippiche, ivi comprese le scommesse su eventi virtuali.

Si tratta di uno scenario a dir poco singolare perché in particolare le concessioni sui giochi a distanza per tutti i concessionari del mercato erano in scadenza al 31 dicembre 2022. Quindi gli operatori sono stati con il fiato sospeso fino a 29 dicembre, a due giorni dalla scadenza, per sapere se effettivamente avrebbero dovuto cessare la loro operatività.

Tra le motivazioni della proroga delle concessioni sui giochi è stata menzionata la necessità di avere il tempo per effettuare un riordino effettivo ed adeguato del settore, come richiesto dalle organizzazioni che ne fanno parte. Inoltre, la proroga è volta a garantire gli investimenti a carico dei concessionari per assicurare la salute pubblica e l’innovazione tecnologia degli strumenti di raccolta.

L’attuale situazione è conseguenza di una delle deformazioni del sistema di gestione dei giochi in Italia dove lo Stato “concede” alle imprese private la gestione dei giochi, ma di fatto l’intero investimento e il rischio di impresa è sostenuto dagli operatori. E’ stato invocato da tempo il passaggio da un sistema concessorio ad un regime giuridico in cui vengono attribuite delle licenze agli operatori, come avviene nella maggior parte delle giurisdizioni a livello mondiale, ma questo non è ancora avvenuto.

La proroga era certamente inevitabile nell’attuale contesto normativo, ma è anche vero che una nuova disciplina del settore dei giochi è quantomai urgente. Ad esempio, per le scommesse sportive ed ippiche, stiamo assistendo ad un “calvario” di proroghe emergenziali che ormai dura da diversi anni, non consentendo ad investitori di pianificare in modo accurato il loro business. Lo stesso ragionamento però vale per tutti i giochi perché una legislazione di emergenza non si concilia con un oculato piano industriale.

La proroga delle concessioni avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo una tantum, calcolato in proporzione alla durata della proroga e maggiorato del 15% rispetto all’importo pagato per l’attribuzione della concessione. Quindi va tenuto conto dell’importo pagato dal concessionario al momento dell’assegnazione della concessione per l’intera durata e lo si dovrà rapportare ai due anni di proroga con la maggiorazione del 15%.

Ne consegue che, seppur un aumento è stato previsto, il suo valore non incide in maniera significativa sul costo operativo della concessioni. Il canone dovrà essere versato in due rate di pari importo con scadenza, rispettivamente, al 15 luglio e al 1° ottobre dell’anno 2023, e per quanto dovuto nell’anno 2024 in due rate di pari importo entro il 15 gennaio e il 1 giugno di tale anno. Fanno eccezione le scommesse sportive ed ippiche per le quali è previsto un singolo pagamento entro il 15 luglio 2024.

Dalla proroga delle concessioni, il Governo stima che ne possano derivare maggiori introiti per 176 milioni di euro. Certamente si tratta di un importo elevato che paga dazio però ad un sistema concessorio che nell’attuale incertezza normativa temeva contenziosi e un regime di deregolamentazione qualora ci fossero state delle gare per l’attribuzione di nuove concessioni.

Dal punto di vista dei concessionari, la proroga delle concessioni sui giochi è una buona notizia perchè, dietro un pagamento in linea con quanto già versato in precedenza, vedono la propria concessione estesa per altri due anni nell’attesa che le regole del sistema concessorio vengano chiarite e che norme distorsive come quelle sul divieto di pubblicità trovino un quadro normativo che meglio bilanci le esigenze di libertà di impresa con la protezione degli individui.

Con determinazione del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ADM) dovranno poi essere stabilite gli obblighi per i concessionari, di presentazioni di adeguate garanzie economiche, proporzionate alla nuova definizione dei termini temporali delle predette proroghe. Al momento, è stato richiesto di adeguare le fideiussioni bancarie a copertura degli obblighi della concessione fino al 31 dicembre 2023, ma è probabile che, a seguito di questa ulteriore proroga, possa essere pubblicata un’ulteriore delibera. Inoltre, è probabile che ADM emetterà una circolare con delle istruzioni più dettagliate sulle modalità di pagamento e che sarà emesso un codice tributo per effettuare i pagamenti dovuti quale conseguenza delle proroghe.

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