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Il Governo ha adottato delle misure di urgenza per il settore dei giochi che prevedono una proroga delle concessioni sui negozi e corner per la raccolta delle scommesse e pongono le basi per la regolamentazione degli esports in Italia.

Il Governo aveva, tra gli altri, sul tavolo due questioni complesse da gestire,

  • la proroga delle concessioni sui punti di vendita delle scommesse sportive, la cui scadenza era stata già rinnovata numerose volte, e
  • la regolamentazione degli esports che avevano dato vita a notevoli polemiche con il sequestro delle sale LAN a cui aveva fatto seguito una normativa transitoria.

La proroga delle concessioni di gioco sui punti vendita di scommesse

Rispetto alle concessioni di gioco sui punti vendita di scommesse, il motivo delle continue proroghe degli ultimi anni è legato all’attesa di una nuova regolamentazione della materia che, tra gli altri, dovrà definire i luoghi in cui i punti vendita possono essere posizionati e gli orari di apertura con una normativa uniforme a livello nazionale, invece che l’attuale molteplicità di provvedimenti regionali.

Al governo è stato dato di recente mandato di attuare un riordino dell’intera normativa relativa al settore dei giochi. Quindi con il Decreto Legge 36/2022 è stato previsto che, nelle more dell’adozione di questa nuova normativa, “il termine di scadenza previsto per le concessioni in materia di raccolta delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi, compresi gli eventi simulati, è prorogato a titolo oneroso fino al 30 giugno 2024“.

Si tratta di una proroga onerosa perchè i concessionari dovranno pagare la somma annuale di euro 6.000 per diritto afferente ai punti
vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, compresi i punti di raccolta regolarizzati, e di euro 3.500 per ogni diritto afferente ai punti vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici (i c.d. corner).

Era una proroga inevitabile nell’attuale contesto normativo, ma è anche vero che si attende ormai da quasi un decennio una nuova disciplina del settore dei giochi che, anche a causa dei cambiamenti di governo, non è mai stata attuata. L’attuale situazione ha quindi creato un mercato delle concessioni sulle scommesse (scadute) che non avrebbe altrimenti senso, ma rappresenta al momento l’unico modo disponibile ai concessionari per entrare nel mercato o espandere il numero di punti vendita.

Lo stesso scenario del resto è presente (e non ha al momento una soluzione) con riferimento alle concessioni di gioco a distanza che scadranno tutte alla fine del 2022 e che probabilmente saranno oggetto di una simile proroga.

E’ auspicabile che il governo capisca l’assurdità di questo scenario e adotti una normativa che dia finalmente certezze operative al settore.

La prossima introduzione della regolamentazione sugli esports nelle sale LAN

I giochi da esports nelle sale LAN sono attualmente soggetti al regime transitorio sopra indicato. L’articolo 110 del TULPS prevede dal categoria di giochi per cui “per i quali l’accesso al gioco è regolato senza introduzione di denaro ma con utilizzo a tempo o a scopo”, ma la categoria è estremamente ampia e di difficile definizione.

Per tale motivo, il Decretro Legge 36/2022 prevede che questa categoria sia individuata con provvedimento del direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con riferimento in particolare agli apparecchi “che non distribuiscono tagliandi e [—], basati sulla sola abilità, fisica, mentale o strategica, o che riproducono esclusivamente audio e video o siano privi di interazione con il giocatore“.

Questi apparecchi non saranno soggetti all’esigenza di ottenere un nulla osta di cui all’articolo 38, commi 3 e 4, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. Tuttavia, i gestori degli apparecchi dovranno in ogni caso l’imposta sugli intrattenimenti di cui all’articolo 14 -bis , comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640. A tal fine, gli obblighi chiarativi saranno definito con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

La soluzione sopra prospettata sembrerebbe una sorta di compromesso tra l’esigenza di evitare di bloccare il mercato tramite un regime di approvazione che è eccessivamente oneroso e garantire comunque delle entrate fiscali per lo Stato. Bisognerà però verificare il provvedimento di ADM per comprendere se la categoria sarà definita con un perimetro abbastanza ampio per comprendere ogni tipologia di gioco di esports.

Su di un simile argomento, può essere interessante l’articolo “Le sale LAN da esports diventano soggette a regole transitorie“.

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