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A distanza di due mesi dall’ultimo report, il 1 marzo scorso l’UPC ha reso disponibile un ulteriore aggiornamento relativo ai procedimenti instaurati dall’inaugurazione del sistema (1° giugno 2023), che ad oggi ammontano complessivamente a 274 quanto alla Corte di prima istanza.

Tra questi, 96 sono giudizi di contraffazione, nell’ambito dei quali sono state proposte 129 domande riconvenzionali. La sproporzione tra i due numeri impone però una precisazione: ove in un procedimento siano convenuti più soggetti, ciascuno di essi – se lo ritiene – è tenuto a proporre un’autonoma domanda riconvenzionale, che viene dunque considerata alla stregua di una nuova azione. Dei 96 procedimenti di contraffazione, sono 36 quelli che hanno visto la proposizione di una o più domande riconvenzionali.

I giudizi di nullità sono invece complessivamente 24, di cui 20 instaurati innanzi alla divisione centrale di Parigi (che allo stato attrae parte dei giudizi che diverranno di competenza della divisione centrale di Milano) e 4 davanti alla divisione centrale di Monaco.

Si contano poi 23 procedimenti cautelari, un giudizio di accertamento negativo di contraffazione e un’azione di risarcimento dei danni.

Il maggior numero di procedimenti è stato promosso innanzi alle divisioni tedesche di Monaco, Düsseldorf, Mannheim e Amburgo. Seguono poi le divisioni di Parigi, che contano all’incirca una quarantina di procedimenti, quella Nordico-baltica, con 9 giudizi, e quella di Milano, che ne ha registrati 8. Le restanti divisioni, tra cui quelle di Copenaghen, L’Aja, Helsinki, Vienna e Bruxelles contano infine un numero più modesto di procedimenti, mentre non possono dirsi ancora all’opera le divisioni di Lisbona e Lubiana.

Quanto alla lingua dei procedimenti, quella predominante è il tedesco, utilizzata nel 48% dei casi, seguita dall’inglese (43%), dal francese (4%), dall’italiano (3%) e infine dall’olandese (2%).

Per quanto concerne invece i procedimenti instaurati davanti alla Corte d’Appello, essi ad oggi ammontano a 36 e afferiscono perlopiù a questioni procedurali.

Alla luce delle statistiche, il nostro Paese non può ancora dirsi davvero protagonista del sistema UPC; l’auspicio è però che lo diventi a seguito dell’inaugurazione della divisione centrale di Milano, prevista per il prossimo giugno. A questo proposito, lascia ben sperare che gran parte dei procedimenti di nullità sino ad oggi instaurati concernano tecnologie aventi ad oggetto le “necessità umane”, che rientreranno presto nella competenza proprio della sede meneghina.

Sempre in tema di UPC può essere interessante l’articolo “Sospensione del procedimento innanzi all’UPC in pendenza di un giudizio di opposizione avanti all’EPO”.

Autori: Massimiliano Tiberio e Camila Francesca Crisci

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